Il teatro Cavallerizza Cesare Zavattini
Nel 1984, appena terminata la prima fase di recupero dei teatri Municipale e Ariosto, l’amministrazione comunale di Reggio Emilia delibera di perfezionare il circuito teatrale cittadino con l’annessione di un terzo edificio, ricavato dal restauro e adattamento a spazio per spettacoli della Cavallerizza, annessa all’ex caserma Zucchi.
Il coordinamento tra le tre strutture, che generano una vera e propria insula consacrata al teatro nel cuore di Reggio, è determinato anche dalla loro vicinanza fisica. La Cavallerizza, infatti, è situata a poca distanza dagli altri due teatri, nelle vicinanze del Foro Boario – ora sede dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia – commissionato dal duca Francesco IV a Pietro Marchelli e compiuto tra il 1845 e il 1851.
Per qualche anno, le strutture del Foro sono utilizzate come deposito per conservare le riserve annonarie e per allestirvi il mercato del bestiame, ma a seguito di un’epidemia di colera, nel 1854, i suoi spazi sono adattati a ospedale per le truppe. Nel 1886 una parte dei vani porticati e del cortile sono ceduti all’esercito e l’anno successivo l’intero edificio è convertito nella caserma di artiglieria Zucchi. Per completare le attrezzature a servizio del complesso militare, viene costruita una Cavallerizza per il maneggio dei cavalli – un grande vano d’impianto rettangolare, con due ingressi sul lato nord, coperto da un tetto a falde –, utilizzata come tale fino alla seconda guerra mondiale.
A seguito della risoluzione presa dall’amministrazione reggiana, il dismesso edificio militare viene infine convertito in teatro, con la soprintendenza dell’architetto Ivan Sacchetti, a partire dal 1986.
La Caserma Zucchi, 1920 ca – Fototeca Biblioteca Panizzi, Fondo Ivano Burani