Carolyn Carlson Company
assistente alla coreografia Colette Malye
interpreti Constantine Baecher, Juha Marsalo, Céline Maufroid, Riccardo Meneghini, Yutaka Nakata, Sara Orselli, Sara Simeoni
musica originale René Aubry
luci Patrice Besombes
collaborazione scene Maxime Ruiz (foto), Benoît Simon (video)
costumi Carolyn Carlson con la collaborazione di Chrystel Zingiro
consulenza artistica Claire de Zorzi
produzione Théâtre National de Chaillot in collaborazione con Carolyn Carlson Company coproduzione Ballet du Nord / CCN Roubaix Nord-Pas de Calais con il sostegno di Crédit du Nord
Ramener l’Esprit chez lui, là où la vision intérieure perçoit les espaces où nous vivons.
Da «La poétique de l’espace» di Gaston Bachelard.
Questi spazi racchiudono i corridoi del nostro spirito come ricordi di misteri protetti in spazi e luoghi sacri. Rifugi del nostro immaginario, delle nostre case, degli angoli, soffitte, cantine e di "immensità intima" che offre allo spirito una sfera di Coscienza Universale. Esplorazioni nel cuore della dimensione spirituale del nostro essere.
Je suis l’espace ou je suis…
Noel Arnaud
Questo spazio contiene un vaso poetico pieno di avventure creative. Perché quest’opera?
È rivolta a quelle case e a quei luoghi indelebili che noi abitiamo, che testimoniano la forte aspirazione dell’umanità alla sicurezza e l’attaccamento allo sviluppo di forze misteriose che fondano la realtà tangibile dei nostri valori profani e sacri. Un riconoscimento delle nostre vite quotidiane. L’immensità minuscola della nostra presenza nell’Universo.
Un atto in 7 parti metaforiche
– La casa, dalla cantina alla soffitta
– Cassetti, credenze, armadi che contengono segreti
– Nidi e bozzoli
– Angoli di solitudine e sogni
– Dal particolare all’universale
– L’immensità intima
– Il cerchio eterno, dentro e fuori
Una poesia scelta tra i poeti Milosz, Rilke, Baudelaire… attraversa ognuna delle sette parti.
Uragani, tempeste e diluvi ossessionano la «poetica dello spazio»; tutti questi eventi fanno della più modesta capanna un rifugio sicuro, ciò che Bachelard utilizza per ampliare la nostra comprensione della casa e dell’universo. Del particolare e dell’immensità.
…à travers nous s'envolent
Les oiseaux en silence. O, moi qui veux grandir Je regards au dehors, et L'arbre en moi grandit…
Rainer Maria Rilke
Come la danza è per sua essenza senza parole, questa creazione non è altro che la partecipazione ad un flusso continuo che si esprime attraverso il tempo e lo spazio.
Una metafora meditativa di un’ora e venti minuti.
Carolyn Carlson
Danza 2024-2025
10 maggio 2025
Ballet National de l'Opéra de Lyon / Naharin • Last Work
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