Grazie alla collaborazione tra Reggio Parma Festival, Fondazione Teatro Due di Parma e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, sabato 7 dicembre si potrà andare in pullman a Teatro Due ad assistere allo spettacolo Diciassette Cavallini di Rafael Spregelburd
I biglietti (20 euro comprensivi di ingresso e viaggio a Parma e ritorno) sono in vendita alla biglietteria del Teatro Municipale Valli
INFO E PRENOTAZIONI biglietteria@iteatri.re.it
Sabato 7 dicembre ore 20.30
DICIASSETTE CAVALLINI
traduzione di Manuela Cherubini
con Roberto Abbati, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy
scene Alberto Favretto
costumi Giada Masi
luci Luca Bronzo
regia Rafael Spregelburd
Nuova produzione Fondazione Teatro Due
DICIASSETTE CAVALLINI
scritto e diretto da Rafael Spregelburd
traduzione di Manuela Cherubini
con Roberto Abbati, Valentina Banci, Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Pavel Zelinskiy
musiche Alessandro Nidi
scena Alberto Favretto
costumi Giada Masi
luci Luca Bronzo
produzione Fondazione Teatro Due
Diciassette cavallini è stato scritto e creato in un anno di lavoro in sinergia con le attrici e gli attori dell’Ensemble Teatro Due. Insieme a loro il drammaturgo e regista argentino Rafael Spregelburd ha deciso di parlare di futuro e, reinventando il mito di Cassandra, che poteva prevederlo solo quando negativo, ha estratto dal mito classico una inaspettata idea di divertimento, realizzando un lavoro che porta in un altrove più intenso e più bello del reale.
Autore di un teatro innovativo e folgorante, di una scrittura complessa che si oppone all’idea riduzionista della linearità, restando ironica e divertente, Spregelburd ha suddiviso questo lavoro in due tempi: uno apollineo e uno dionisiaco.
La tragedia, una linea retta di eventi che corrono verso la distruzione, ineludibile, diventa in realtà la chiave di volta per accedere al presente, per indagare spazio e tempo nella loro realtà non lineare, e per confrontarsi con tutti gli eventi catastrofici che collidono ogni giorno con l’apparente unidirezionalità della nostra vita. Tutto ciò che sfugge alla nostra capacità di predizione diventa in teatro, grazie al corpo degli attori, possibilità di percepire l’universo del Senso, tutto ciò che non può essere ricondotto ad un’idea preconcetta, che non può essere verbalizzato, che non può essere compreso. Così la profetessa troiana, costretta a vedere in anticipo le catastrofi future e condannata a non essere creduta, si fa meccanismo per irradiare bellezza: amministrare tempo e spazio in modo consapevole, presente, complesso.
Prima assoluta
dal 22 novembre al 10 dicembre 2024