ORIZZONTE TERRA
COMPAGNIA ATERBALLETTO
Terra
prima assoluta
coreografia Mauro Bigonzetti
musiche Bruno Moretti
ideazione e realizzazione costumi MARELLA – Gruppo Max Mara
luci Carlo Cerri
produzione Fondazione Nazionale della Danza e Reggio Emilia Danza/Reggio Parma Festival
musiche originariamente commissionate dal New York City Ballet
Minus 7
coreografia Ohad Naharin
assistente alla coreografia Yoshifumi Inao
musica Autori Vari
costumi Ohad Naharin
luci Avi Yona Bueno (Bambi)
Minus 7 è basato su Sabotage Baby, Anaphaza, Mabul e Zachacha.
Riallestimento per Aterballetto
durata della serata: circa 1 ora e 40 minuti.
Terra
“Questa danza non racconta le origini, i secoli di diaspora, il passato recente ed il presente ma, vuole scandagliare quel sedimento che si è formato, se così possiamo dire, nelle nostre coscienze collettive, sedimento lasciato dalla storia di un popolo, quello ebraico che da sempre si è intrecciata con altre storie ed altre culture, in un inarrestabile processo di osmosi che però, non ha intaccato le caratteristiche fondanti di quella cultura.
Tutto questo, l’idea del continuo vagare, della ricerca incessante, l’idea della meta della vita, contribuisce a delineare l’immagine che abbiamo di questo popolo, immagine che diviene quasi la metafora dell’esistenza stessa dell’uomo. La composizione musicale di Bruno Moretti, si sviluppa in quattro movimenti ed anch’essa segue l’ispirazione di un attraversamento di mondi culturali, partendo da un ambiente latino, attraversa un territorio balcanico e mitteleuropeo sino alla terra delle origini per concludersi in un mondo, tra virgolette, genericamente occidentalizzato”.
Mauro Bigonzetti
Minus 7
“Non è un lavoro nuovo. È piuttosto una ricostruzione: mi piace prendere pezzi e sezioni di lavori esistenti e rilavorarli, riorganizzarli e creare la possibilità di guardarli da un’altra angolazione. Questo mi insegna sempre qualcosa di nuovo sul mio lavoro e sulla composizione. In questo pezzo ho preso sezioni da lavori differenti. Era come se stessi raccontando solo o l’inizio, o la parte centrale o la fine di tante storie ma quando l’ho organizzato il risultato è diventato coerente tanto quanto l’originale se non di più”
Ohad Naharin